Coronavirus e telelavoro: attrezziamoci correttamente e prima che sia tardi!

in Generale | Pubblicato il 2/24/2020

Alla fine è arrivato: il Coronavirus è fra noi. Al momento con due importanti focolai nel Nord Italia ma si prevede che a causa dell'elevata contagiosità i numeri non si fermeranno a breve. Sono in atto già misure straordinarie nel tentativo di contenere l'epidemia che, come noto, paralizzano l'attività di intere località (per il bene della collettività). Se da un lato quindi spaventa il rischio sanitario per gli anziani e i debilitati, per quella parte di popolazione che per età e stato generale ha un rischio modesto di sviluppare la patologia nelle forme più gravi spaventa quello che consegue al blocco degli spostamenti e delle attività.

Si parla quindi di telelavoro anche in contesti di PMI dove normalmente la pratica non è così assodata come all'interno delle grandi aziende.

Sì, perché fermandosi a riflettere un attimo in maniera razionale, se Mario Rossi unico amministrativo della sua azienda (o comunque figura chiave) si ammala di SARS-CoV-2 anche in forma lieve potrebbe essere costretto dalla normativa straordinaria vigente a stare isolato in casa per oltre venti giorni e questo potrebbe essere un danno significativo per la sua azienda (moltiplicato per tutti i Mario Rossi che potrebbero subire la stessa sorte).

 

Le soluzioni per il telelavoro, quali corrette (e quali meno)

Lavorare da casa, specie per un videoterminalista, si può e in certi casi si deve: farlo in un modo o in un altro però non è assolutamente equivalente da molti punti di vista (sicurezza, fruibilità, affidabilità, etc). Alcuni sono sicuramente abituati a lavorare con strumenti di connessione remota tipo Teamviewer o simili: sono (apparentemente) rapidi da installare, inizialmente senza costi, fruibili senza (apparentemente) complicazioni. Ma è proprio così?

In realtà non è così: forse alcuni di voi avranno già sperimentato difficoltà nel medio periodo, date dal fatto che è necessario un PC "ponte" sempre acceso in ufficio, che alcune operazioni di trasferimento file sono macchinose, che la prestazione non è sempre ottimale e che con un uso continuativo spesso s'incappa nel cosiddetto "sospetto uso commerciale" per cui il tassello del gratuito decade immediatamente. Inoltre, questi sistemi sono spesso bersagliati da operazioni di hacking. Le versioni a pagamento di questi software mitigano alcuni di questi aspetti ma i costi sono molto importanti, come è possibile verificare velocemente sui siti dei produttori.

 

Cosa fare quindi?

Se hai un server (possibilmente virtualizzato) e un firewall in grado di gestire VPN - come la maggiorparte dei nostri clienti - vogliamo parlarti di una soluzione più robusta e professionale per affrontare l'esigenza del telelavoro.

 

Partiamo quindi dalla connessione sottostante: è importante basarsi su di una connessione sicura e criptata, realizzabile tramite un firewall e una VPN. Se hai uno dei nostri firewall Zyxel di ultima generazione puoi avere molte connessioni SSL VPN senza costi aggiuntivi e con la possibilità fondamentale di poter implementare già a livello di connettività del meccanismo di doppia autenticazione, che aggiunge un fondamentale livello di sicurezza. Senza contare che nel 2020 mantenere aperte connessioni RDP pubbliche su internet è pura follia, dato che è uno dei servizi più attaccati al mondo tramite brute force.

Passiamo poi all'ambiente lavorativo: una volta stabilita la connessione VPN sei materialmente in azienda, dal punto di vista informatico. Puoi vedere la rete, i dispositivi, le stampanti e quanto ti serve. Per operare puoi scegliere di eseguire una connessione di Desktop Remoto sul tuo PC, trovandoti in una situazione simile a quella implementabile con i tool di connessione remota di cui sopra, ma con una velocità ed un'affidaibilità superiore: questo però non risolve il problema di tenere il PC sempre acceso in azienda, motivo per cui avendo il server disponibile (che sta acceso 24/7 perché è il suo mestiere) è molto più saggio operare in ambiente di Desktop Remoto direttamente sul server.

La tua operatività diventa quindi indipendente dal tuo PC in azienda (che per la sua salute e sicurezza può stare spento quando non ci sei) e puoi lavorare in un ambiente desktop che può essere ritagliato esattamente secondo le tue esigenze (o quelle dei tuoi operativi). E' possibile ad esempio rendere disponibile al singolo utente che si connette in remoto solo le applicazioni o le risorse di cui ha bisogno, implementando quindi un livello di sicurezza molto significativo. Attenzione: non parliamo di fare come fa qualcuno ed usare le due licenze terminal che ogni Windows Server ha a bordo e fare entrare gli utenti come amministratori, quello è un suicidio programmato. Un server che offra i servizi terminal nelle modalità che ti abbiamo descritto ha oggi un costo, non te lo nascondiamo, però rispetto al costo delle soluzioni di connessione remota ai PC nel breve/medio periodo è pure più economico!

Inoltre, ultimo ma non meno importante, parliamo di una soluzione realmente GDPR compliant.

 

In conclusione: pensaci ora, prima che sia tardi.

Quello che ti abbiamo raccontato va adattato, caso per caso: siamo a tua completa disposizione per fare tutte le corrette valutazioni e consigliarti nel migliore dei modi. Quello che è sicuro è che al momento ci sono problemi che impongono serie valutazioni per quanto riguarda la business continuity e l'interruzione della tua attività lavorativa può diventare un incidente molto costoso.

 

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  TAG CLOUD: coronavirus, emergenza, telelavoro, teamviewer, sicurezza informatica, vpn, business continuity